Buongiorno e ben ritrovati!

Nella puntata precedente abbiamo visto come soltanto una famiglia su 150 in Italia disponga di un patrimonio superiore al Milione di Euro.

La puntata di questa settimana, a grande richiesta, è dedicata al BITCOIN.

Vi scrivo della regina delle criptovalute poichè in tanti, dopo la quotazione di Coinbase la settimana scorsa, hanno visto il valore del BTC arrivare ad oltre 64.000 $ e, ad una settimana di distanza, lo hanno visto spaventatissimi raggiungere i 47.500 $, quindi, la domanda che piu’ mi sono sentito fare questa settimana è cosa sia successo a chi l’ha comprato a 64.000 e venduto a 47.500?

La mia risposta? Sempre la solita: sarebbe successo che costoro, nel caso avessero comprato e rivenduto a quelle cifre, avrebbero perso oltre il 25% in una settimana.

Sui mercati (sia finanziari che immobiliari che delle merci) guadagni e perdite sono tali solo quando si liquida la posizione, pertanto il discorso, spero sia chiaro, è estremamente soggettivo.
Dopo 30 anni di investimenti in borsa, sono arrivato alla conclusione che contabilizzare una posizione positiva/negativa è una scelta principalmente in funzione del proprio Money Management. Cosa intendo? Semplice: se ogni volta che investo in qualsiasi strumento, ad esempio, non ci metto piu’ del 5% del mio patrimonio, il mio rischio, anche nel malaugurato caso che cio’che ho acquistato fallisca, sarà limitato al 5% di cio’ che possiedo.
Se invece, ci ho messo il 50% beh… Il discorso cambia di parecchio, ma nel qual caso il problema non è l’investimento, ma semmai la testa di chi ha effettuato e/o abbia consigliato l’operazione!
Ognuno pertanto, dovrebbe scegliere, quindi, la soluzione più adatta per sè su come guadagnare o perdere i propri soldi su qualunque genere di mercato.

Di sicuro dopo una vita dedicata ad investire ho capito che ogniqualvolta c’è qualcuno che vende, c’è qualcun altro che compra e che se quel qualcun altro non c’è, il prezzo scenderà ancora… Fino a quando? Fintanto che basterà a rggiungere magari il prezzo a cui qualcun altro ancora riterrà un buon affare comprare.
Quindi, perchè preoccuparsi se ho investito 4 spiccioli e non ho l’esigenza di disinvestire perchè quel denaro non mi serve?
Warren Buffett (il 6° uomo piu’ ricco della terra, nonostante per quasi 2 anni tra il 2018 ed il 2020 non sia riuscito a rendere felice con un rendimento positivo chi gli ha dato fiducia in Berkshire Hathaway) sostiene che ogni qual volta si effettui un investimento, bisognerebbe farlo in un’unica ottica: immaginare che i mercati rimangano chiusi per i prossimi 10 anni.

Nel qual caso, secondo voi, qualcuno fra tutti “i rosiconi” che, rimasti fuori dal gioco, vi raccontano che il mercato delle crypto è nient’altro che l’ennesimo caso Ponzi, pensate che ce ne sia veramente qualcuno convinto che fra 10 anni Bitcoin varrà meno di oggi?

Costoro, generalmente consulenti di piccolo cabotaggio che sono abituati a vendere la paura piu’ che le opportunità, secondo voi, veramente si sono degnati di capire cos’è successo questa settimana?
E’ successo molto semplicemente, che nella giornata di Giovedì un exchange/broker turco è scappato con oltre 2,5 miliardi di $ e così, oltre 400.000 clienti non hanno piu’ potuto aver accesso ai loro fondi.

Una notizia come questa che vi ho appena postato secondo voi significa che il mercato delle criptovalute è finito? Che la blockchain non è l’invenzione piu’ strepitosa degli ultimi 30 anni?

Veramente credete piu’ alle parole di questi “passacarte” rispetto a quelle di Elon Musk o dei CEO e dei CFO di aziende di questo calibro?

Gente che sul Bitcoin, ci tengo a sottolinearlo, non sulla blockchain o su altre criptovalute, hanno investito cifre degne di P.I.L. di diversi staterelli africani, neppure tra i piu’ piccoli?

Premesso che, ci sono una marea di persone che in Italia parlano male delle criptovalute perchè non possono distribuirle (tutti gli addetti del sistema finanziario mainstream ad esempio, che le vedono come fumo negli occhi proprio per questo motivo), quel che costoro non hanno ancora capito è che l’unica vera cosa che dà valore a ciò che esiste al Mondo è la fiducia che l’uomo ha verso di esso.
Eccetto tutto quel che è naturale, in questo Mondo, infatti, tutte le altre cose sono state frutto soltanto dell’immaginazione dell’uomo.
Tutto cio’ di cui siamo circondati, dal denaro alle religioni, dalle nazioni agli eserciti, dai computers alle automobili, le moto, le astronavi, la musica, i Bitcoin, non sono stati altro che progetti, pensieri, idee, sogni di qualcuno che un bel giorno è riuscito a metterle in pratica ed a convincere il resto dell’umanità dei vantaggi del loro utilizzo. Una volta capito quindi che tutte queste cose esistono soltanto grazie alla immaginazione dell’essere umano allora sarà ovvio capire che l’immaginazione è il motivo per il quale l’uomo riesce a stare in società formate da così grandi numeri. Quando tanti essere umani credono ad una certa cosa, quella cosa prende valore. Se nessuno ci crede, nè ci crederà, quella cosa non varrà mai nulla.

#BTC nasce nel 2008 da un giapponese (Satoshi Nakamoto) che, illustrata la propria idea ad un gruppo di smanettoni informatici l’adottano entusiasti, tanto che dopo 2 mesi era già operativo.
Per chi desiderasse saperne di piu’, CLICCANDO QUI, è possibile leggere il progetto nel white paper originale della Bitcoin Foundation.
A tal proposito, questo che vedete qui sotto è il grafico del Bitcoin dalla propria nascita.

Ogni candela che vedete e’ mensile. Che ne dite, “ci ha creduto” qualcuno?
E soprattutto, perchè ci hanno creduto così in tanti?
Cos’è il Bitcoin e perchè viene considerato una riserva di valore?
Bitcoin rappresenta sin dalla sua nascita la possibilità di scambiarsi del “valore” senza che nessuno sia il garante dello scambio.
Cosa cambia rispetto alle valute tradizionali, le cosiddette FIAT?
Molto… Oserei dire quasi tutto!

Vediamo di scendere nel dettaglio:
quando si effettua un normale bonifico chi è il garante che ci siano i fondi? La banca di chi lo effettua. Nel caso del Bitcoin invece, fanno da garante, una serie di computers sparsi per il mondo. Volendo chiunque di noi potrebbe farsi un cosiddetto “nodo” Bitcoin per garantire le transizioni. Il Bitcoin è tutto questo e non esiste al mondo altra tecnologia in grado di farlo.
Ma piano piano anche i grandi fondi di investimento stanno realizzando la differenza che passa fra la centralizzazione e la decentralizzazione.

Ray Dalio ad esempio dice che #BTC è meglio dell’oro ed in questo articolo spiega il perchè.

Neanche a farlo apposta parecchie banche che ne parlavano male hanno cambiato “casualmente” idea da quando il BTC è stato quotato mediante il proprio future.
Questo ad esempio è un report di JPMorgan di qualche mese fa:

https://www.coindesk.com/jpmorgan-sends-its-private-clients-a-primer-on-crypto

Queste invece le parole dei vertici di Bank of America:

https://www.trend-online.com/bitcoin/criptovalute-bitcoin-btc-bank-of-america/

Ma se ancora non vi bastassero le referenze di cui sopra, date un’occhiata CLICCANDO QUI a cosa ne pensano anche Goldman Sachs, Bank of New York Mellon, Visa, Mastercard…

Oppure rendetevi conto che in tutto il “mondo civilizzato” con i Bitcoin è possibile persino pagare le tasse e le imposte!

Adesso cominciate a capire come mai in circolazione ci siano un bel po’ di bufale e di false leggende al riguardo? Ogni giorno c’è chi ne inventa una auspicando di rallentarne l’adozione nella speranza di conservarsi il posto di lavoro… Esattamente come quando i costruttori di carrozze sparlavano delle prime automobili comparse sul mercato o i maniscalchi sparlavano dei motori a scoppio!

Una delle piu’ grandi fregnacce messe in giro ad arte da chi sta facendo di tutto per frenarne la diffusione è affermare che il processo di creazione (mining) del Bitcoin sia energivoro a livelli spaventosi e questa, in un’era di climate change piuttosto che di investimenti green (o ESG che dir si voglia), sicuramente è una tematica che sui “gretini” fa molta presa.
Ci sarebbe pero’ da capire cosa s’intende per dispendioso in termini energetici, visto che bisognerebbe anche capire per fare dei confronti realistici, ad esempio quanta energia viene consumata dalle aziende che estraggono l’oro… Oppure quanto consumino i server delle grandi banche visto che al confronto il consumo energetico di Bitcoin è infinitesimale!

Un altro dubbio che è stato artatamente insinuato è che il database che lo supporta non possa crescere all’infinito. Peccato che la capacità di crescita del database di Bitcoin è decisamente più piccola della capacità di Storage, e sarà sempre così, visto che basta moltiplicare i nodi.

Volete un’altra baggianata che si legge spesso? “Le commissioni sono elevatissime” dice in coro chi non li possiede e non li ha mai utilizzati…
Peccato che ad ogni halving le ricompense ai miners (coloro che fabbricano i BTC) si dimezzino ed in più la blockchain, la sicurezza e la trasparenza che offre tutto il sistema ed il database Bitcoin aumentino, visto che al momento è il database più grande al mondo!

Nel frattempo, gli “ambasciatori del mainstream”, che sempre piu’ richiamano alla mente l’immagine dei “nuovi luddisti del 21° secolo”, continuano a consigliare di investire nell’economia reale, nonostante le borse siano ai massimi storici assoluti e le valutazioni delle aziende siano totalmente scollegate da qualsiasi parametro fondamentale… Minacciandovi di chiudervi i conti se non gli date retta!

State tranquilli che gli investitori americani li ascolteranno “sicuramente” vista l’ultima “genialata” pensata dallo staff del neo eletto presidente Biden:

Fidatevi ed ascoltateli attentamente, soprattutto quando i prezzi cominceranno a scendere e “casualmente” cio’ avverrà in piena estate quando magari sarete in ferie con la vostra famiglia, ed i vostri interlocutori faranno di tutto per non lasciarvi disinvestire il 30-40-50% del vostro patrimonio e anzi, vi consiglieranno di aggiungere altro denaro, magari sull’obbligazionario per compensare le perdite ed i mancati guadagni dell’azionario!

Esattamente come è successo nel 2020, nel 2009, nel 2001 ad esempio e vi siete ritrovati i portafogli a -40%, -50% o -60% continuando a dormire sonni tranquilli visto che il vostro “consulente” vi aveva detto di non preoccuparvi… O no?

Riepilogando quindi:
ho sempre piu’ perplessità dopo 30 anni di borsa a sentire le fatidiche domande presenti nelle procedure MIFID che chiedono al cliente:

“Che orizzonte temporale ha?”

“Che rischio è disponibile a correre?”

Insomma, premesso che se uno ha bisogno di soldi nel giro di pochi mesi, potendo fare un investimento a termine o tenerli sul conto, non credo (a meno che non sia piu’ che scemo) che si metta a cercare soluzioni di investimento complesse.
Ma, se uno vuole investire, non può nemmeno avere prospettive di decenni, perché come diceva John Maynard Keynes, “NEL LUNGO TERMINE SAREMO TUTTI MORTI”.
Non sappiamo cosa ci aspetta nel futuro ed è difficile poter prevedere che per un periodo lungo non possano servire i propri risparmi.
Per cui cosa si cerca da un investimento? Io da sempre credo che tutti ci aspettiamo un guadagno e cioè che i nostri risparmi aumentino di valore anche di poco in un tempo piuttosto breve. Poi è chiaro che è sempre possibile guadagnare di più e che sul lungo termine tutte le opzioni siano plausibili. Credo che la domanda fatidica sugli spazi temporali degli investimenti serva fondamentalmente al sistema, gestori e promotori, per cascare sempre in piedi, in modo da evitare che il Cliente che sta capitalizzando minusvalenze molto consistenti, telefoni per chiedere conferme, placare le proprie ansie sui pessimi investimenti che gli sono stati consigliati e che (purtroppo per lui), dando retta ad un sistema inefficace ed inefficiente ha effettuato.

Ricordiamoci sempre che se soltanto 1 italiano su 150 dispone di un patrimonio superiore ad 1.000.000 di Euro qualche motivo ci sarà… Poi, chi vuole continuare a “rimanere fra i 149”, continui pure ad ascoltare i “consigli mainstream”, anzichè far lavorare il denaro alle proprie dipendenze, ma non si lamenti dei risultati ottenuti… E soprattutto, prima di esserne travolto, provi a rendersi conto di cosa significa la parola “cambiamento”.

Certo di avervi fornito qualche spunto su cui meditare, in attesa del prossimo numero, come al solito vi auguro oltre che buon weekend anche buone, anzi ottime riflessioni.

Carlo Zanghi
Presidente Ufficio Studi Assodir
800-587.912

Disclaimer
Questo articolo contiene solo informazioni generali. Nella misura in cui qualsiasi informazione contenuta in questo articolo sia un consiglio finanziario o di investimento, è un consiglio generale e rivolto ad un pubblico indistinto visto che non tiene conto della particolare situazione finanziaria, degli obiettivi o delle esigenze dei singoli investitori. Gli investitori dovrebbero valutare se la consulenza è appropriata alla luce delle loro particolari circostanze finanziarie prima di investire e, se necessario, richiedere una consulenza professionale. Tutte le opinioni espresse in questo blog sono espresse a nome dell’Ufficio Studi Assodir – Associazione A.D.I.R. per i lettori della nostra rubrica “ALGOBUSSOLA DELL’INVESTITORE”©

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