Buongiorno e ben ritrovati.

Questo articolo nasce dai fatti di politica economica più rilevanti di questa settimana, ci tenevo a scriverlo da tempo poichè chi mi conosce sa benissimo che dall’11 Settembre 2001 vado dicendo che ISLAM e COMUNISMO sono “stili di vita” totalmente incompatibili non soltanto con la democrazia ma anche con il nostro sistema economico e finanziario.

Esattamente 20 anni fa, il nostro premier di allora, Silvio Berlusconi, aveva osato dichiarare che “L’Islam era indietro di almeno 300 anni rispetto al nostro modus vivendi”…
Avendo colto nel segno, apriti cielo: fu costretto a spiegare pubblicamente il perchè di quelle giuste parole, innumerevoli volte per via delle strumentalizzazioni che ne derivarono da parte dell’opposizione…

Cos’è cambiato da allora ad oggi? Assolutamente nulla.

I fatti avvenuti in Afghanistan sono la più concreta dimostrazione (per chi non ha gli occhi foderati di prosciutto) che 20 anni di tentativi di approcci su quei popoli per illustrare i vantaggi ed i tentativi di imporre la democrazia da parte di tutte le forze Nato, nonostante sforzi economici enormi e la perdita di vite umane sacrificate alla causa, si sono rivelati nient’altro che “perle ai porci”.
A parte pochi villaggi al Nord e qualche migliaio di profughi da cui sono state tratte le scene viste su tutti i massmedia di chi è riuscito a scappare da quel maledetto Paese, infatti, tutti gli altri abitanti hanno dimostrato come la popolazione afghana si sia comportata a dir poco vigliaccamente (o se preferite da disertori). Come definire altrimenti chi, come la maggioranza della popolazione non ha combattuto contro i talebani ma bensì ha preferito che tornassero al potere? Gli afghani sono il segno più che evidente che i sunniti, gli sciiti e tutti i popoli che si rifanno alle leggi coraniche, non sono assolutamente pronti per la democrazia, visto che hanno deciso che per loro sarà sempre meglio la Sharia, com’è sempre stato in passato.

A parte il fatto che i talebani proclameranno la Sharia e uccideranno tutti gli ex collaborazionisti che non saranno riusciti a mettersi in salvo attraverso i corridoi umanitari, per fortuna a livello di PIL il valore prodotto dall’Afghanistan rasenta il ridicolo:
a parte produrre droga e campi di addestramento di terroristi in quel Paese non si produrrà alcunchè.
Pertanto se anche la Sharia e le “leggi del taglione” dei tagliagole islamici verranno applicate fra tutti coloro che hanno scelto di vivere in quel modo anzichè all’occidentale sarà più che altro un “problema interno” di diritti umani (soprattutto relativi al sesso femminile), anche se in molti hanno notato che, esattamente come in Iran, da dietro è comparsa la “longa manus” della regia cinese.

Cina che in questo momento ha miriadi di problemi che ancora una volta dimostrano che i limiti dell’ideologia potrebbero tranquillamente arrivare a scatenare in futuro diverse “guerre di distrazione” (come ciò che è stato fatto con Taiwan) da parte del “Compagno Xi”, ma vediamo di cercare di capire il perchè:

1) Il Mondo prima o poi chiederà conto ai cinesi dei danni causati dal Covid mediante una serie di cause multimiliardarie (indipendentemente dal fatto che il virus sia scaturito volontariamente od involontariamente dai laboratori di Wu Han) visto che tutti abbiamo ben in mente le foto dei satelliti che già ad Agosto 2019 facevano vedere gli ospedali in costruzione senza che i cinesi ne dichiarassero il motivo (ricordo per chi non lo sapesse che gli obblighi da parte dell’OMS di dichiarare le pandemie sono stati firmati da tutti i Paesi mondiali, Cina inclusa, che non l’ha fatto).

2) Mentre Stati Uniti ed Europa stanno cominciando a ridurre gli stimoli monetari dei vari QE e Tapering, la Banca Centrale cinese ha appena dichiarato di essere convinta nel continuare ad inflazionare lo Yuan (segno evidente che l’economia del dragone sta rallentando… O quantomeno che non si sta riprendendo dai problemi causati dal Covid): è una società che vive di stimoli perpetui derivanti dallo Stato e che nasconde i problemi come si fa con la polvere sotto al tappeto.
A titolo puramente informativo, China Evergrande Group (3333.HK) è il più grande costruttore immobiliare in Cina e fino a tre anni fa del Mondo. Le azioni di Evergrande stanno crollando (hanno perso oltre il 75% in quest’ultimo anno) e le sue obbligazioni puntano dritte al fallimento. Il presidente Hui è ancora un uomo di partito, ma il prossimo anno dovranno essere rimborsati oltre 2 miliardi di Dollari di obbligazioni ed Evergrande ha oltre 300 miliardi di Dollari di esposizione debitoria con progetti in 225 città cinesi. Il governo cinese è in imbarazzo: salvare il gruppo e perdonare il comportamento che alimenta ed alimenterà ulteriori speculazioni o dare l’esempio e farlo saltare, rischiando un evento sistemico? La situazione è peggiorata dal momento che le insolvenze sulle obbligazioni cinesi si stanno accumulando al ritmo più veloce mai registrato. È ancora una piccola frazione del mercato obbligazionario cinese totale e per lo più implica che la tacita “garanzia del governo” non esiste più. Ma come ci ha mostrato la FED nel 2008, gli errori possono capitare…

3) La guerra cinese alla tecnologia non accenna a fermarsi: questa volta si rivolge alla catena delle società legate ai semiconduttori, che portano perdite in tutto il settore di produzione di microchips di circa il 60%. Questo problema può facilmente creare una valanga e creare un problema globale esattamente come avvenne nel Gennaio 2016. Chi volesse approfondire può farlo tranquillamente leggendo attentamente questo articolo.

4) Come già dimostrato con il recente caso Taiwan però, il più grande mal di testa per la Cina, derivante dalla tecnologia è la proprietà privata, visto che gli sviluppi tecnologici richiedono un livello di libertà incompatibile con qualsiasi dittatura. Sempre a proposito del baluardo del comunismo, ricordo, per chi avesse la memoria corta, che il governo cinese ha multato di ben 2,8 miliardi di dollari la principale azienda cinese, Alibaba, per pratiche monopolistiche, in un modello economico che non fa propriamente del libero mercato la propria bandiera.
E’altresì degno di nota, ricordare che addirittura il patron Jack Ma è scomparso dalla scena pubblica per diversi mesi per riapparire quando le polemiche cominciavano a diventare troppo forti, ma il “nuovo Ma” si è presentato agli occhi del Mondo in forma moderata se non trasformata. Queste sono minacce più tradizionali di un governo anti-democratico e violento che non si fermano nemmeno davanti alla visibilità globale data dai media.

5) In un sistema capitalistico, la fiducia nello Stato tra imprese e cittadini è fondamentale per la società in cui convivono. Chi non fosse d’accordo provi a chiedersi come sia possibile decidere di spendere o consumare di più o fare più figli quando tutto può esserti tolto in un istante?

6) Da anni tutti i più grandi osservatori economici e finanziari a livello mondiale hanno notato che la Cina ha un problema enorme con il buco pensionistico causato dalla politica economica programmata dal partito Comunista …Ovviamente il Compagno Xi sostiene di no, ma se fosse vera la sua versione, non si capisce come mai, proprio in questo periodo, “il sovrano” abbia dato il permesso al popolo di fare il 3° figlio.

In molti si chiedono se approfittando del’età del presidentissimo che sta avanzando, la Cina voglia passare alla storia realizzando il socialismo per davvero, visto che Xi ora ha 68 anni e, come molti altri “imperatori” che nella storia l’anno preceduto, sta diventando sempre più irrazionale con l’età (teniamo presente che dal 2018 il leader ha abolito i limiti di durata del mandato presidenziale diventando come Kim Jong-Un e Vladimir Putin “Presidente a vita”).
Certo, è vero che per ora non c’è nessuna nuova leadership all’orizzonte, visto che i giovani sono stati “fatti fuori” e, le altre persone al potere sono molto più anziane del “presidente-compagno Xi”, però è innegabile che sia al potere dal 2013, e stia lavorando per smontare l’unico elemento che poteva scalfire il suo “potere assoluto conferitogli dal partito”: l’influenza del mondo economico-finanziario.

Mi piacerebbe per una volta tanto sbagliarmi, ma ricordiamoci che la storia democratica ci ha insegnato che qualunque persona che detenga il potere per decine di anni è destinato a diventare un dittatore che non si accontenta mai e cercherà di annientare tutte le minacce che nel suo “regno” ne oscurano il totalitarismo innanzitutto attraverso qualsiasi azione in grado di “tarpare le ali” a qualunque entità (privata od aziendale) in grado di impensierire il regime.

Nel nostro caso è sempre più evidente che su una popolazione di 1,4 miliardi sono parecchi gli individui che stanno cercando di emanciparsi dal basso con i modelli individuali di successo.

Massima attenzione quindi a quel che capiterà sui mercati partendo proprio dai settori più inclini all’anticomunismo: luxury in primis… Ma anche l’automotive che sta cominciando a licenziare se non torneranno ad arrivare più che in fretta i semiconduttori!
Perchè contrariamente a quel che è avvenuto con le criptovalute, che nonostante tutti gli sforzi fatti dalla PBOC non hanno risentito di alcun contraccolpo, gli esiti potrebbero essere imprevedibili.

Certo di avervi fornito qualche spunto su cui meditare, in attesa del prossimo numero, come al solito vi auguro oltre che buon weekend anche buone, anzi ottime riflessioni.

Carlo Zanghi
Presidente Ufficio Studi Assodir
800-587.912

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